la cronistoria degli avvenimenti che hanno interessato la Torre dal progetto ad oggi. (fonte Archivio Storico Comunale)
Il primo disegno della Torre Civica
Il genio Civile di Reggio Calabria, servizio terrremoto, restituiva l'incartamento il 18 ottobre 1930 indicando alcune variazioni da apportare, e cioè l'abolizione del tetto e delle colonnine a sostegno dello stesso. Anche l'importo dei lavori, inizialmente previsto in Lire 74.000,00, veniva ridotto a Lire 67.000,00, tutti finanziabili con i fondi delle addizionali della ricostruzione del terremoto del 1908.
In data 16 marzo 1931 il progetto modificato viene reinviato alla Prefettura ed il 30 maggio 1931 viene approvato dal Corpo Reale del Genio Civile, Ufficio Speciale per i servizi tecnici del terremoto (F.to ing. V. Pugliesi).
Segue l'invio al Consiglio Superiore dei LL.PP. che lo approva nella seduta del 27/7/1931 con delibera 1864.Il 16/1/1932 il Podestà Della Scala approva il progetto definitivo e richiede il finanziamento con delibera n. 2.
Il 22/2/1932 il progetto viene approvato dall'ispettore superiore del Genio Civile.
La conferma del finanziamento avviene in data 21/6/1932 ed il Podestà indice l'appalt
Segue l'invio al Consiglio Superiore dei LL.PP. che lo approva nella seduta del 27/7/1931 con delibera 1864.Il 16/1/1932 il Podestà Della Scala approva il progetto definitivo e richiede il finanziamento con delibera n. 2.
Il 22/2/1932 il progetto viene approvato dall'ispettore superiore del Genio Civile.
La conferma del finanziamento avviene in data 21/6/1932 ed il Podestà indice l'appalt
o con delibera 32 del 27/8/1932. Seguono due pubblicazi
oni sul F.A.L. (a causa di una piccola irregolarità nella prima).
La gara di appalto viene espletata l'8/10/1932 e rimane aggiudicataria la ditta Comm. Raffaele Misiti da Cinquefrondi, altri partecipanti Giordano Pietro, Giordano Giuseppe, Cosoleto Carmelo.
Si apre però un contenzioso con la ditta aggiudicataria e dopo un consistente scambio di missive tra il Podestà, la ditta ed il Prefetto si addiviene alla cessione dei lavori alla ditta COSOLETO CARMELO DA BAGNARA, la quale in data 18/2/1933 stipula il contratto.Intanto in paese si commenta il progetto e l'illustre Pasquale Creazzo invia una lettera
La gara di appalto viene espletata l'8/10/1932 e rimane aggiudicataria la ditta Comm. Raffaele Misiti da Cinquefrondi, altri partecipanti Giordano Pietro, Giordano Giuseppe, Cosoleto Carmelo.
Si apre però un contenzioso con la ditta aggiudicataria e dopo un consistente scambio di missive tra il Podestà, la ditta ed il Prefetto si addiviene alla cessione dei lavori alla ditta COSOLETO CARMELO DA BAGNARA, la quale in data 18/2/1933 stipula il contratto.Intanto in paese si commenta il progetto e l'illustre Pasquale Creazzo invia una lettera
al Podestà con alcune osservazioni relative all'ubicazione della torre, suggerendone la costruzione non nella piazza ma alla fine del Corso. Segue una riunione indetta dal Podestà e che vede la partecipazione dell'Ing. Galatà, di Creazzo e delle persone più in vista del paese.
In data 24/4/1933 perviene una richiesta da parte del Segretario Federale del Fascio per l'apposizione di due grandi Fasci sulla base della torre e di una campana da utilizzarsi per le manifestazioni.
L' 1/6/1933 i lavori vengono consegnati, termine per la realizzazione otto mesi.
In data 24/4/1933 perviene una richiesta da parte del Segretario Federale del Fascio per l'apposizione di due grandi Fasci sulla base della torre e di una campana da utilizzarsi per le manifestazioni.
L' 1/6/1933 i lavori vengono consegnati, termine per la realizzazione otto mesi.
dal sito del Comune di Cinquefrondi
prospetto definitivo
L'opera alla fine costa Lire 74.806,36 e lo stato finale è approvato con delibera n. 60 del 28/11/1936 del Podestà Cav. Francesco Pasquale (Della Scala nel frattempo era prematuramente scomparso).
All'ultimazione dei lavori è seguita una seconda perizia di variante nella quale si intendeva procedere al rifacimento della scalinata adiacente alla torre e di accesso alla Chiesa. Tale variante non fu finanziata per assenza di fondi da parte del Genio Civile. Così appariva la torre all'atto dell'ultimazione dei lavori (immagine da una cartolina viaggiata nel 1938).
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