mercoledì 6 febbraio 2008

Lettera di Gabriele d'Annunzio al Marchese Arturo della Scala


Questo sonetto, composto da Gabriele d'Annunzio, è scritto a mio zio Arturo, figlio di Francesco, che visse per molto tempo a Nettuno (Roma).
"il fratel tuo tristo e importuno" che il d'Annunzio menziona è mio padre.
I due fratelli, infatti, avevano un modo diverso di concepire la vita.
Mio padre che si dedicava al lavoro di giornalista e avvocato, viene quindi dipinto come "tristo e importuno" perchè questo suo modo di vivere è visto dal poeta come troppo serio e impegnato.
I tre erano stati tutti allievi, d'Annunzio prima e i due fratelli della Scala poi, del Convitto Nazionale Cicognini di Prato.

d'Annunzio frequenta poi lo zio Arturo durante il soggiorno del poeta a Nettuno.








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